30 Nov Le fasi del processo di sterilizzazione
La sterilizzazione è processo che si compone di singole fasi (dalla decontaminazione dei dispositivi medici riutilizzabili all’utilizzo dei D.M.R.): ogni passaggio è rilevante, non eseguirne o eseguirla in modo non corretto compromette l’intero processo ed espone a potenziali rischi l’assistito, l’operatore e l’Azienda.
È importante utilizzare tecnologie adeguate ed efficaci, in linea con le norme di riferimento.
Raccolta e trasporto del materiale da processare: dispositivi medici riutilizzabili D.M.R. e strumentario chirurgico.
Successivamente al suo utilizzo il materiale contaminato viene immediatamente immerso in un liquido decontaminante e trasportato in una zona/area dedicata alle fasi successive: generalmente la CSSD.
Decontaminazione e Lavaggio dei DMR.
La decontaminazione e il lavaggio possono essere automatiche o manuali.
Generalmente si preferisce la modalità automatica, opportunatamente certificata e attestabile.
Il lavaggio dei DRM è prerequisito essenziale per un’efficace azione nelle fasi successive e deve avvenire in una zona/spazio dedicato attrezzato e lontano da quella dedicata al confezionamento dei DMR.
Dopo le procedure di lavaggio si fa anche un accurato risciacquo con acqua corrente, possibilmente demineralizzata, allo scopo di rimuovere ogni traccia di detergente dal DMR.
Il lavaggio con strumenti appropriati è definito disinfezione dei dispositivi medici.
La disinfezione di un dispositivo medico avviene dopo il lavaggio e permette di ridurre in maniera consistente la presenza di batteri, preparando il dispositivo alla fase successiva, quella di sterilizzazione nelle condizioni igieniche migliori possibili.
Asciugatura, controllo, verifica e manutenzione del DMR
L’asciugatura è fondamentale: la presenza di umidità sulla superficie dei DMR compromette il processo di sterilizzazione in quanto favorisce la crescita naturale di microrganismi. Dopo i processi di lavaggio ed asciugatura e prima del confezionamento, è importante controllare l’integrità e la funzionalità dello strumento chirurgico che si sta sottoponendo a sterilizzazione.
Confezionamento dei DMR prima del processo di sterilizzazione
Il confezionamento è l’attività di inserimento dei DMR in un sistema di barriera sterile (SBS) prima della sterilizzazione: questo consente il mantenimento della sterilità, dopo il processo in autoclave, fino al loro utilizzo.
Esistono diversi tipi di SBS (monouso e poliuso) e vengono selezionati in modo appropriato alla metodica di sterilizzazione e alla tipologia e peso del/dei DMR che dovranno ospitare nel processo di sterilizzazione.
Etichettatura e Tracciabilità
Le confezioni SBS devono essere etichettate. Nell’etichetta devono essere indicati tutti i dati necessari a registrare il lotto di sterilizzazione che verrà sottoposto al processo: solo quando questo sarà validato il lotto avrà garanzia di sterilità.
Grazie a un sistema di tracciabilità i dati contenuti sull’etichetta e identificano in maniera univoca il lotto il di sterilizzazione vengono registrati. È quindi possibile seguire il processo di uno specifico DM, verificare tutti gli elementi che sono considerati critici che caratterizzano il processo cui è stato sottoposto, e identificare il paziente sul quale il DM è stato utilizzato.
La fase di sterilizzazione: quale metodo di sterilizzazione utilizzare?
Esistono diversi metodi di sterilizzazione a seconda dell’agente sterilizzante che viene impiegato. Conoscere le tecniche di trattamento più adeguate, tenendo conto della natura dello strumento e dell’uso a cui lo stesso è destinato è la prima variabile per la scelta della tipologia di sterilizzazione più idonea.
I metodi di sterilizzazione maggiormente in uso sono:
• Sterilizzazione con vapore saturo
• Sterilizzazione con perossido di idrogeno o gas plasma
• Sterilizzazione con acido peracetico
• Sterilizzazione con Ossido di etilene
• Sterilizzazione con formalina
A seconda del materiale o della tipologia di strumento chirurgico e DMR che deve essere sottoposto al processo di sterilizzazione una metodica può essere più adeguata rispetta ad un’altra. Ognuno di questi metodi di sterilizzazione rispecchia delle caratteristiche che ne determinano l’efficacia del processo di prevenzione e controllo delle infezioni. Alcune delle metodiche chimiche presentano delle controindicazioni dovute agli agenti sterilizzanti impiegati (tossici o altamente pericolosi per la salute) e negli anni sono state sempre più sostituite (o fortemente limitate dalla legge) da metodi più sicuri di sterilizzazione sia per gli operatori che per i pazienti.
La sterilizzazione a vapore saturo ad alte temperature è la tecnica che sfrutta le potenzialità di sterilizzazione del vapore ad alta temperatura.
Il vapore fluente (pentola di Koch) o saturo (autoclave) elimina i microrganismi mediante denaturazione di loro proteine e altre biomolecole.
La sterilizzazione mediante autoclave è quella più diffusa essendo molto efficace data la buona capacità di penetrazione del vapore, poco costosa e non tossica e applicabile a una buona quantità di materiali e strumenti.
No Comments